lunedì 16 aprile 2012

La Grutta a Sutera

La Grutta è un monolocale realizzato nel quartiere Rabato del comune di Sutera. Posto nel baricentro della Sicilia, Sutera è uno dei più antichi paesi siciliani e sorge ai piedi del monte San Paolino alto circa 200 metri. Il quartiere Rabato è il più antico, è esposto ad Est ed è costuito da piccole case (vedi fig.1) realizzate su grossi massi di pietre di gesso staccatesi, nei mellenni passati, dal monte che li sovrasta.
      La Grutta è stata ricavata tra tali massi e le sue pareti sono in gran parte costituite da cristalli di gesso chiaramente visibili nelle foto che seguono. Tra i massi vi sono caverne che si addentrano nella montagna per molte decine di metri e da cui esce aria la cui temperatura è la media stagionale (nel nostro caso 11,5 C°). La Grutta è collegata a tali caverne ed in conseguenza la sua temperatura esterna (anche con gli infissi esterni aperti) non supera mai i 21° gradi. Alle ore 16,30 di ogni giorno tutto il Rabato viene investito dall'ombra della montagna ed è consuetudine che gruppi di persone siedano fuori dalle case a chiacchierare. Per le vie del Rabato non circolano macchine ed il silenzio è assoluto sia di giorno che di notte. Le costruzioni e le ristrutturazioni sono sottoposte a rigidi vincoli dalla Soprintendenza ai BB. CC. 
      Gli altri due quartieri di Sutera sono:
- il Rabatello, esposto a Sud, dove si trova la chiesa del Carmine che custodisce la statua della Madonna del Soccorso che il suterese Francesco Salamone (uno dei tredici della disfida di Barletta) fece realizzare in segno di gratitudine per avere vinto nella disfida;
- il Giardinello, esposto ad Ovest, è il quartiere più grande e recente in cui sono ubicati tutti gli uffici, le scuole, il municipio e la chiesa di Sant'Agata.



Fig. 1 - Il quartiere Rabato. Il segnale rosso indica il sito di La Grutta in via Monteserrato. Sullo sfondo si vede la Chiesa Madre ed il suo campanile.


Fig. 2 - Il prospetto di La Grutta con l'insegna posta tra la porta d'ingresso e la finestra. Sulla sinistra è la panchina su cui ci si siede per chiacchierare con i vicini.


Fig.3 - Una vista de La Grutta che mostra anche la montagna S. Paolino che la sovrasta.

Fig. 4 - L'ingresso e la finestra di La Grutta di notte

Fig. 5 - L'indicazione scolpita in legno posta accanto alla porta.

Fig. 6 - La parete interna, a destra entrando, di notte.

Fig. 7 - La stessa parete di fig. 6 di giorno.
Fig. 19 Particolare della parete a destra entrando.

Fig. 8 - L'angolo cottura, a sinistra, e l'ingresso ai servizi igienici.

Fig. 9 - La parete esterna con porta d'ingresso e finestra esterne.
 
Fig. 10 - L'interno dei servizi igienici.
Fig. 16 Parte alta dell'angolo cottura.

Fig. 11 - L'angolo cottura con "lu lemmu" che funge da lavello, i fornelli elettrici e, sotto, il frigorifero.

Fig. 21 - Parete a sinistra entrando. Divanoletto.

Fig. 15 - Capezzale (la Madonnina di Lourdes) incassato nella roccia, posto nella parete sul divanoletto.

Fig. 12 - L'interno del locale servizi igienici. Sulla destra il box per la doccia.


Fig. 13 - La parte alta dell'angolo cottura.

Fig. 14 - L'interno dei servizi igienici con il foro per l'aspirazione dell'aria e lo scaldabagno.

1 commento:

  1. Con il restauro della "Grutta", il mio amico ing. Stefano ha espresso il meglio del suo approccio alla bioarchitettura.
    Utilizzando il suo raffrescamento passivo nella climatizzazione degli ambienti, ha realizzato una applicazione della poco conosciuta ai più, geotermia.
    La risorsa termica potenziale (aria fresca),utilizzata per mitigare la temperatura del mini-appartamento, è stata fatta fluire dalle fessurazioni della roccia verso gli ambienti, ottenendo quell'effetto in bioarchitettura, di basso input/output nei confronti dell'energia, tanto ricercato.

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