mercoledì 28 dicembre 2011

NELLA CHIESA

Diocesi di Caltanissetta
Associazione diocesana di Azione Cattolica
8 giugno 2008

Gli attuali dirigenti diocesani di Azione Cattolica mi hanno chiesto di dare una testimonianza del mio personale impegno nella Chiesa di Sicilia sia  nell’Azione Cattolica, come Presidente diocesano, sia in altri organismi ecclesiali.
Qui di seguito lo faccio soffermandomi particolarmente sul mio impegno in Azione Cattolica.
            Ho fatto il ginnasio ed i primi due anni di liceo nel seminario di Caltanissetta (rettore mons. Giovanni Rizzo e vescovo mons. Giovanni Jacono). Alla fine del secondo anno di liceo sono uscito dal seminario con la benedizione sia del rettore che del vescovo.
            Ho voluto dirvi questo perché in quei giorni ho preso una decisione che, poi, avrebbe condizionato tutta la mia vita: ho deciso che avrei dedicato il mio tempo  per metà alla mia Chiesa e per metà alla mia famiglia.
Da studente universitario ho fatto parte della FUCI di Palermo (assistente mons. Arena). Furono anni di impegno assieme a Raffaello Rubino ed altri amici. Nel 1951 nella FUCI decidemmo di fondare in Sicilia il Movimento Federalista Eoropeo di Altiero Spinelli . A me fu affidato il compito di creare sezioni nei comuni della provincia di Caltanissetta con l’elezione dei relativi segretari e dei delegati al congresso nazionale. Nacquero così le sezioni di Caltanissetta (segretario Calogero – Lillo - Granata), Sutera (segr. Calogero – Lillo - Salamone), Campofranco (segr. Girolamo D’Anna), Mussumeli, Villalba ecc.
Una volta iniziata la mia attività professionale mi sono sposato ed ho stabilito la mia residenza a Campofranco.
Sono stato membro, sin dalla loro prima costituzione, del Consiglio Pastorale Diocesano e del Consiglio Diocesano per gli Affari Economici e poi anche del Consiglio diocesano di Azione Cattolica.
            Tralascio di parlare di altri impegni minori per soffermarmi sul periodo in cui ho svolto il ruolo di Presidente diocesano di Azione Cattolica: dal 13 giugno 1976 al 13 ottobre 1977 (487 giorni).
Il triennio precedente alla mia nomina era stato ricco di impegni e di attese, ne evidenzio sei:
1.      il Concilio Vaticano II si era concluso da pochi anni ma dinanzi a noi stava l’impegno di iniziare a travasarlo nella vita della nostra associazione e della nostra Chiesa particolare; sperimentavamo il nuovo statuto ed il relativo regolamento, entrati in vigore nel novembre del 1969;
2.      vivissima era la discussione sulle scelte di fondo fatte dal nuovo statuto: scelta religiosa, scelta educativa, scelta popolare. La crisi numerica che l’Associazione si trovò a dovere affrontare e l’atteggiamento dell’ACI in occasione del referendum sul divorzio;
3.      le polemiche di Comunione e Liberazione nei confronti del tradizionale associazionismo, e dell’Azione Cattolica in particolare, che distingueva tra impegno religioso ed impegno politico avevano determinato una presa di posizione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana. Il 2 febbraio 1976 a conclusione di una serie di riflessioni ed anche di chiarimenti tra Consiglio permanente della CEI e Consiglio Nazionale dell’Azione Cattolica, il Consiglio permanente della CEI rendeva pubblica una lettera al presidente dell’Azione Cattolica, Mario Agnes, in cui con la riconferma della fiducia dei vescovi all’ACI, venivano anche fatti “rilievi” e dati “orientamenti” per esempio sul significato di “scelta religiosa”, di “democraticità” e “unitarietà” dell’ACI, di “impegno dell’Azione Cattolica a dare il suo apporto per la elaborazione e la diffusione di un insegnamento sociale cristiano”.
Erano questi fermenti in cui ci sentivamo fortemente coinvolti perché anche tra noi vi erano diversi modi di atteggiarsi specialmente nei confronti dell’ “agire politico” e le discussioni sulla “identità” dell’Azione Cattolica ci impegnavano calorosamente;
4.      altra importantissima circostanza era rappresentata dal recente arrivo del nuovo e giovane vescovo mons. Alfredo Maria Garsia. Avevamo seguito i lavori del Concilio. Avevamo iniziato a lavorare secondo il nuovo statuto ma molte difficoltà erano dinanzi a noi: prima tra tutte la costruzione di una associazione unitaria che esprimesse una qualificata collaborazione dei laici alla missione della Chiesa. Il Concilio aveva aperto nuovi modi di partecipazione dei laici alla vita della Chiesa. A Caltanissetta era già stato costituito il Consiglio Pastorale diocesano ma rimanevano da avviare gli altri organismi di partecipazione sia a livello diocesano che parrocchiale.   L’arrivo di un vescovo giovane e aperto alimentava assieme al nostro impegno anche le nostre speranze;
5.      altra circostanza favorevole era data dal fatto che il nostro presidente, Sergio Mangiavillano, col quale avevamo lavorato per sei anni, passava a reggere la delegazione regionale. Tale fatto ci poneva in una situazione di maggiore responsabilità nell’operare e nel collaborare con le altre diocesi;
6.      ancora una particolare spinta veniva dal recente convegno diocesano su “Evangelizzazione e Promozione Umana” celebrato il 4 aprile 1976 ed i cui frutti dovevamo fare arrivare, lavorando di concerto con la apposita commissione, in tutte le parrocchie della diocesi.
Questo era il clima nel quale assumevo la presidenza del Consiglio Diocesano di Azione Cattolica costituito da amici capaci ed impegnati, con la gran parte dei quali, negli anni precedenti, avevamo bene lavorato insieme.

            Desidero ricordare i loro nomi (alcuni di essi non sono più con noi):

Alfonso Abate
Vicepresidente settore Adulti Uomini
Maria Iacono
                                 Adulti  Donne
Ferdinando Rovello
                                Giovani Uomini
Lidia Fiamma
                               Giovani Donne
Giuseppe Cavaleri
Responsabile A. C. R.


Consiglieri:

Settore adulti
Settore Giovani
A. C. R.
Teresa Giordano
Anna M. Caruana
Anna Maria Paxia
Michele Fonti
Giuseppe Buscemi
Assunta Di Leonardo
Filippo Orlando
Aldo Ferrara
M. Antonietta Esposito
Biagia Pitronaci
Giuseppe Giambrone
Rosaria Geraci
Graziella Riggi
Giuseppina Giannone
Giovanni Urrico
Nicoletta Pitronaci
Antonio Virone


Elio Virone




Movim. Maestri
Michele Campione
Movim. Lavoratori
Filippo Mastrosimone  e  Giuseppina Spinelli
Movim. Studenti
Michele Cortese    e   M. Josè Miraglia


Assistenti:

Assistente diocesano
Mons. Liborio Campione
                     settore  adulti
Can. Don Salvatore Sferrazza
                                giovani
Don Salvatore Tumminelli
          coadiut.             (giovanissimi)
Don Antonino Migliore
             A. C. R.
Don Liborio Giarratana
             movim. Maestri
Mons. Leonardo Stella
             movim. Lavoratori
Don Michele Quattrocchi


Per inciso ricordo che:
Assistente regionale era Mons. Giuseppe   Carcione
             generale   era Mons. Marco Cè (poi Patriarca di Venezia)

La consistenza numerica dell’associazione diocesana al maggio 1976 era la seguente:

Parrocchie
65
Associazioni
39
Soci di Az. Catt.:

        adulti
1178
        giovani
543
        ragazzi
343
        fanciulli
358
Totale soci
2422


            In continuità d’azione con le presidenze precedenti, gli impegni principali furono:
a)      Formazione dei responsabili e dei soci ai vari livelli e per tutti i settori. Gli strumenti operativi furono i campi scuola (Carini, Solarino, Linguaglossa, Castelbuono), gli incontri zonali, la partecipazione ai corsi di formazione nazionali. Si ricercò non solo di dare sul piano pastorale una “formazione al senso ed al servizio della Chiesa” “in ordine alla evangelizzazione ed alla santificazione” ma anche alla pratica di una amministrazione finanziaria corretta e trasparente. Quest’ultimo aspetto della formazione, purtroppo alquanto trascurato in ambito ecclesiastico e nello stesso statuto e relativo regolamento di Azione Cattolica, fu causa di una grossa incomprensione con il settore giovanile ma fu lo spunto che mi convinse a portare all’attenzione della terza assemblea nazionale di Azione Cattolica, la esigenza di dare nell’associazione all’aspetto amministrativo un maggior peso in considerazione del fatto che dall’Azione Cattolica provenivano gran parte degli uomini che amministravano in Italia la cosa pubblica. Quell’intervento fu sottolineato in quella sede da un esteso e vivo consenso di tutti i presenti e, dopo tanti anni, mi è stato ricordato da Mario Agnes venuto, su invito di don Cataldo Naro, a S. Cataldo per la presentazione del suo volume “Acta Diurna”.
b)      Dare unitarietà all’associazione. Qualche difficoltà ad un cammino unitario venne dal settore giovanile che pure era generosamente impegnato a tutti i livelli e pubblicava un periodico “IL FOGLIO” che aveva il compito di realizzare un collegamento tra i giovani e di tenerli informati direttamente di quanto si organizzava nel settore. Credo che ancora oggi l’unitarietà dell’Azione Cattolica, tra freni ed impazienze, tra delusioni e conflitti, non sia ancora un fatto concluso.
c)      Dare alla associazione una struttura organizzativa che la rendesse, come associazione, più svincolata dalle particolari situazioni parrocchiali non sempre favorevoli e maggiormente legata sia al centro che alle analoghe associazioni presenti nelle altre parrocchie e nei paesi vicini. Anche se lo statuto prevedeva la distinzione tra uomini e donne per i settori adulti e giovani, nella nostra diocesi il settore giovani non la pose mai in atto. La necessità di fare il massimo sforzo sul piano organizzativo, almeno per quanto mi riguardava direttamente, era motivato dall’esplicito forte invito in tale direzione che Paolo VI ci fece nell’udienza a conclusione della terza assemblea nazionale di Azione Cattolica il 25 aprile 1977.
Anche l’A. C. R., particolarmente curata da Giuseppe Cavaleri e don Liborio Giarratana, diede visibile dimostrazione della sua organizzazione nella marcia cittadina che vide sfilare oltre 1500 ragazzi per le vie di Caltanissetta il 6 febbraio 1977 invocando un mondo migliore e più giusto.
d)     Collaborare con gli organismi pastorali diocesani ed in primo luogo con il Consiglio Pastorale diocesano che proprio in quel periodo formulò il primo piano pastorale diocesano tutto incentrato sulla famiglia. Demmo un apporto sostanziale e decisivo alla nascita ed all’organizzazione dell’Ufficio pastorale voluto dal Vescovo. Aldo Ferrara, consigliere diocesano, offrì la sua presenza, ogni giorno (tranne il lunedì) dalle 10 alle 13, nell’ufficio pastorale. Ciò dava alle associazioni parrocchiali la possibilità di avere un contatto diretto anche telefonico con il Centro. L’ufficio pastorale diventò così un posto frequentato non solo dai consiglieri diocesani, specialmente giovani, ma anche dagli iscritti. Ciò non fu ben tollerato da qualcuno che pensò bene di denunciarlo addirittura al Vaticano.
e)      Dare impulso alla partecipazione dei laici alla vita della Chiesa  attraverso i consigli pastorali parrocchiali. L’impegno in tale direzione era portato avanti dal presidente nazionale Agnes e noi a Caltanissetta lo abbiamo seguito, purtroppo senza grande successo. Fu un tema, ad esempio, che i giovani approfondirono nel campo scuola di Solarino.
f)       Fu studiata anche l’iniziativa di attivare una radio trasmittente. I risultati della nostra ricerca, fatta in sede diocesana, furono oggetto di comunicazione in sede regionale, da parte mia, in un apposito incontro promosso dal delegato regionale Sergio Mangiavillano. Ma non si approdò a nulla sia in sede diocesana che regionale.
Campofranco, luogo della mia residenza, dista da Caltanissetta 75 chilometri.
Oltre che nell’Azione Cattolica ero impegnato nel Consiglio Pastorale diocesano e nel direttivo del Consiglio stesso. Nel periodo della mia presidenza, detti organismi tennero 20 riunioni. Mia moglie ed i miei figli non ressero alle mie frequentissime assenze specialmente nei giorni di sabato e domenica. Non mi restò che prendere atto dei loro buoni motivi.
Il 13 ottobre 1977, dopo 487 giorni, ho inviato al vescovo ed all’assistente diocesano, le lettere delle mie dimissioni. Così fui il primo presidente diocesano nisseno che non ha concluso il triennio.
La formazione avuta in seminario e l’esperienza maturata nella chiesa diocesana ed in Azione Cattolica mi hanno consentito di lavorare:
·         nel Consiglio nazionale dell’Associazione Genitori (AGE) per circa 14 anni;
·         nella Commissione Pastorale Regionale;
·         nella segreteria della Conferenza Episcopale Siciliana;
·         nei comitati organizzatori dei Convegni regionali delle Chiese di Sicilia;
·         nella Fabbriceria del Duomo di Monreale.
Attualmente faccio parte:
·         del Consiglio di Amministrazione della Facoltà Teologica di Sicilia;
·         del Comitato di valutazione della Facoltà Teologica di Sicilia;
·         del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta;
·         e coordino un gruppo di tecnici che sta curando l’illuminazione del Duomo di Monreale.

Stefano Diprima

Presidenza diocesana di Azione Cattolica
Dal 13 giugno 1976 al 13 ottobre 1977

Elenco attività

30-mag-76
Assemblea dioc. di Az. Catt. ed elezione del nuovo Cons. Dir.

13-giu-76
Il Cons. Dioc. elegge il Pres. dioc. di Az. Catt. (Stef. Diprima)

12-lug-76
CARINI Incontro ACR sino al 18
17-lug-76
CL - Consiglio di pres. [14]
26-lug-76
CAMALDOLI - Fuci sino al 2 agosto
30-lug-76
Campo scuola a Solarino sino al 5-8-76 [16]

23-ago-76
LINGUAGLOSSA Campo ACR sino al 28
11-set-76
CL Consiglio dioc. (primo) [13]
14-set-76
ROMA Formaz. resp. sett. adulti sino al 19 (prima settim.)

15-set-76
ROMA Conv. Naz. resp. giov. sino al 19
26-set-76
Juculia conv. dioc. Az. Catt. sino al 28-9-76 per respons.[7] prog.vita associativa.

9-ott-76
SERRADIFALCO Incontro resp. giovanissimi

16-ott-76
CL Consiglio dioc. [13]
30-ott-76
CL Convegno dioc. Evang. e Prom. Umana sino al 4 nov.

4-nov-76
CL Incontro dioc. gruppi giovanili
13-nov-76
CL - Consiglio di pres.[14]
27-nov-76
Juculia - Consiglio reg. ACI [1] verbale
3-dic-76
Roma - Convegno naz. ACI [17-8]
18-dic-76
CL Consiglio dioc. [13]

22-dic-76
CL Ritiro spir. per consiglieri dioc. [13]

2-gen-77
CL - Assemblea dioc.[7] Difesa vita

12-gen-77
CL Conferenza Lazzati al Collegio

26-gen-77
CL Costituzione Consultorio dioc.

30-gen-77
PA Consiglio reg. (partecipo) [1]

1-feb-77
*CL Incontro dioc. giovanile di spiritualità

1-feb-77
*CL Incontro dioc. giov. di verifica

6-feb-77
CL Marcia cittadina ACR (n. 1500)[6]

27-feb-77
CL Inconctro dioc. animat. giovanissimi

1-mar-77
CL Conferenza padre Bart. Sorge

26-mar-77
CT Incontro vice pr. dioc.[2]

3-apr-77
CL Consiglio Dioc.[2]

16-apr-77
CL Corso animat. sett. adulti

22-apr-77
Roma - 3° assemblea naz. ACI sino al 25. Parlo

23-apr-77
CL Corso animat. sett. adulti

30-apr-77
CL Corso animat. sett. adulti

6-mag-77
CL Consiglio dioc.

26-mag-77
CL - Conferenza Agnes

23-ago-77
CASTELBUONO Campo giov. a S. Guglielmo sino al 29

13-ott-77
Lettera al Vesc.ed a Mons. Camp. di dimissioni




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